Lorena Totolo

Lorena Totolo nasce a Udine nel 1973, la sua passione per l'Arte inizia sin da giovanissima.

Si iscrive all'Istituto Statale D'Arte dove inizia a studiare i classici, ai quali è molto legata.

La scultura greca, che esprime il Bello ideale e la perfezione plastica. assieme alla pittura innovativa del Caravaggio, la fanno innamorare.

L'indirizzo artistico scelto le permette di avvicinarsi anche alla fotografia, sua seconda passione.

Tutte le sue opere sono, appunto, frutto di scatti da lei realizzati.

I casi della vita la portano ad abbandonare, per un certo periodo l'Arte, ma ne verrà nuovamente travolta nel 2005.

L'opera di Lorena Totolo e caratterizzata da una insistente ricerca del Bello con una personalissima interpretazione.

E' un processo evolutivo continuo.

Inizia questo percorso con la fotografia di forme perfette e possenti, che esaltano l'immortalità della scultura classica, che l'ha da sempre affacinata.

La pietra levigata e lavorata cerca di ricrearla nei suoi dipinti, giocando con le luci, le ombre e le sfocature, che le permettono di mettere in luce solo l'elemento che in quel momento le interessa.

In questo modo l'osservatore non viene distratto dal " contorno ".

La scelta di rappresentare statue e non persone reali, le dà una sensazione di forza, possenza e perfezione, elementi che in  un essere umano difficilmente ritroviamo tutti assieme.

Ecco quindi che l'impeccabilità del soggetto statuario va a contrapporsi alle emozioni più terrene dell'essre umano.

Questi i principali punti dal quale parte la pittura dell'artista, ma non le era sufficiente.

Ed ecco che a completare il suo pensiero compaiono le poesie, di Baudelaire, per primo, a cui si aggiungono Rimbaud, Verlaine ed altri.

Questo perchè esse diventano un tutt'uno con l'immagine rappresentata, completano il quadro, in sostanza l'una non avrebbe senso senza l'altra.

Esse vanno a toccare le emozioni che ogni essere umano ha, belle o brutte che siano, per cui le statue rappresentate e le poesie creano assieme un connubio ricco e intenso!

Per cui in un periodo storico in cui tutto và di fretta e difficilmente ci si sofferma su qualcosa , l'artista vuole invece che chiunque si avvicini ai suoi quadri, si soffermi ad analizzare il messaggio che l'opera vuole mandare; e la lettura che accompagna l'immagine fà in modo che questo accada.

Anche la scelta dell'assenza di una cornice ha una sua motivazione: la cornice non è che il limite esterno all'immagine, ha una funzione di protezione nei confronti del'immagine, poichè la rende meno esposta al contatto con gli oggetti che la circondano.

Pertanto l'opera non deve essere staccata ne isolata dallo spazio che la circonda, ma deve in qualche modo integrarsi con esso ed interagire con esso!

Rinunciare alla cornice è necessario per l'artista, al fine di creare un opera a 360° senza limiti nè cofini spazio temporali.

In una continua evoluzione nasce così la linea di opere nominata PHATOS.